PrecedenteSuccessivo
Guida > Documentazione: > La metodologia della costruzione delle tabelle dei figli (in dettaglio) > Quota di reddito sulla base della scala ISEE.
Quota di reddito sulla base della scala ISEE.

Non esiste una tabella ufficiale che rappresenti compiutamente e numericamente i valori in gioco dopo lo sfaldamento dell’unico nucleo familiare e la separazione in due nuclei familiari derivati.

Tabelle del genere, però possono essere realizzate per interpolazione dei dati della tabella   ISEE dell’originario nucleo familiare e possono fornire un valido criterio di ripartizione del reddito familiare che precedentemente alla separazione veniva utilizzato dall’unico nucleo familiare.

Negli esempi che seguono viene esplicitata la tecnica utilizzata da ReMida per determinare la quota di reddito familiare da assegnare ai figli e che prevede l’applicazione della scala di equivalenza ISEE (in quanto maggiormente utilizzata sul territorio a livello assistenziale) per un nucleo familiare che si separa.

La scala ISEE è la seguente:

Consideriamo varie ipotesi:

        1° caso: separazione con un solo figlio

        2° caso: separazione con due figli

        3° caso: separazione con tre figli

        4° caso: separazione con tre figli, di cui uno collocato presso di lui e due presso di lei.

 

 

 

1° caso: separazione con un solo figlio (collocato presso uno dei due genitori)

La determinazione della quota di reddito genitoriale destinata ai figli avviene secondo la seguente sequenza:

        sulla base delle tabelle di equivalenza si determina il coefficiente del nucleo familiare del coniuge che ha con sé il figlio (es. lei con un figlio: 2 componenti = ISEE: 1,57)

        si determina il coefficiente del nucleo familiare dell’altro coniuge (1 solo componente = 1,0)

        si sommano i due coefficienti e si ottiene il coefficiente globale del nucleo familiare (1,57 + 1,0 = 2,57)

        dal coefficiente globale (2,57) si sottrae il valore 2 (1+1) per i due genitori primi componenti dei rispettivi nuclei familiari

        il valore residuo di 0,57 (2,57-1-1) corrisponde al coefficiente relativo al figlio.

La quota di reddito familiare (in valore percentuale) da riservare al figlio è quindi pari al rapporto tra il coefficiente totale e il coefficiente assegnabile al figlio.

Questa è la proporzione: 2,57:100 = 0,57:x        dove x = 22,2%

 

 

 

 

2° caso: separazione con due figli (collocati entrambi presso uno dei due genitori).

La determinazione della quota di reddito coniugale destinata ai figli si svolge secondo la seguente sequenza:

        sulla base delle tabelle di equivalenza si determina il coefficiente del nucleo familiare del coniuge che ha con sé i figli (es. lei con due figli: 3 componenti = ISEE: 2,04)

        si determina il coefficiente del nucleo familiare dell’altro coniuge (1 solo componente = 1,0)

        si sommano i due coefficienti e si ottiene il coefficiente globale del nucleo familiare (2,04 + 1,0 = 3,04)

        dal coefficiente globale (3,04) si sottrae il valore 2 (1+1) per i due genitori primi componenti dei rispettivi nuclei familiari

         il valore residuo di 1,04 (3,04-1-1) corrisponde al coefficiente attribuibile ai figli.

La quota di reddito familiare (in valore percentuale) che deve essere assicurata ai figli è quindi pari al rapporto tra il coefficiente totale e il coefficiente assegnabile ai figli.

Questa è la proporzione: 3,04:100 = 1,04: x        dove x = 34,2%

 

 

 

 

3° caso: separazione con tre figli (tutti collocati presso uno solo dei genitori)

        sulla base delle tabelle di equivalenza si determina il coefficiente del nucleo familiare del coniuge che ha con sé i figli (es. lei con tre figli: 4 componenti = ISEE: 2,46)

        si determina il coefficiente del nucleo familiare dell’altro coniuge (1 solo componente = 1,0)

        si sommano i due coefficienti e si ottiene il coefficiente globale del nucleo familiare (2,46 + 1,0 = 3,46)

        dal coefficiente globale (3,46) si sottrae il valore 2 (1+1) per i due genitori primi componenti dei rispettivi nuclei familiari

        il valore residuo di 1,46 (3,46-1-1) corrisponde al coefficiente attribuibile ai figli.

La quota di reddito familiare (in valore percentuale) che deve essere assicurato ai figli è quindi pari al rapporto tra il coefficiente totale e il coefficiente assegnabile ai figli.

Questa è la proporzione: 3,46:100 = 1,46: x      dove x = 42,2%

 

 

 

 

4° caso: separazione con tre figli (due collocati presso la madre e uno presso il padre)

        sulla base delle tabelle di equivalenza si determina il coefficiente del nucleo familiare del coniuge che ha con sé due figli (es. Lei con due figli: 3 componenti = ISEE: 2,04)

        si determina il coefficiente del nucleo familiare dell’altro coniuge che ha con sé il terzo figlio (2 componenti = 1,57)

        si sommano i due coefficienti e si ottiene il coefficiente globale del nucleo familiare (1,57 + 2,04 =  3,61)

        dal coefficiente globale (3,61) si sottrae il valore 2 (1+1) per i due genitori primi componenti dei rispettivi nuclei familiari.

        Il residuo valore di 1,61 (3,61-1-1) corrisponde al coefficiente attribuibile ai figli.

La quota di reddito familiare (in valore percentuale) che deve essere assicurata ai figli è quindi pari al rapporto tra il coefficiente totale e il coefficiente assegnabile ai figli.

Questa è la proporzione: 3,6:100= 1,61: x              dove x = 44,6%

 

 

La differenza tra il 3° ed il 4° esempio va esaminata.  Pur essendo sempre in presenza in presenza di tre figli, infatti, la quota da destinare loro risulta: 42,2% nel caso che i figli siano tutti presso uno solo dei genitori, 44,6% nel caso che siano distribuiti tra entrambi i genitori. Il risultato è tuttavia perfettamente coerente con le leggi economiche in quanto tre figli che vivono tutti assieme generano delle economie di scala superiori a quelle che si realizzano laddove i figli siano distribuiti tra i due nuclei familiari.

Considerando Utilizzando la formula e il metodo sopra esemplificati si possono quindi calcolare valori di riferimento che tengano conto non solo del numero di figli ma anche della loro collocazione.

Le combinazioni possibili sono:

        tutti i figli collocati presso un genitore

        figli collocati in modo paritario tra i due genitori (in ipotesi di figli in numero pari)

        figli collocati in maniera differenziata (varie combinazioni) tra i due genitori