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La tabella che tiene conto del numero dei figli e della loro distribuzione.

un massimo di 7 figli, le combinazioni sono 19

Va svolta un’ulteriore considerazione. I valori percentuali ricavati dalla scala ISEE si riferiscono a redditi bassi, al limite della soglia di povertà.

Per redditi superiori entra invece in gioco la capacità di risparmio che evita di destinare tutto il reddito ai consumi.

In base ad appositi studi della Banca d’Italia si è rilevato che per i redditi bassi (fino a 15-20 mila euro annui) le capacità di risparmio sono nulle o trascurabili, mentre possono arrivare quasi al 40% se il reddito supera i 65 mila euro (propensione al consumo 60,9%). In questi casi, le due misure dell'assegno divergono in modo notevole.

Per i redditi superiori al livello di povertà (che si situa intorno ai 1000 euro mensili) viene quindi applicata una funzione di regressione (sviluppata con una formula matematica che tiene conto delle rilevazioni reali verificate nelle separazioni consensuali) secondo cui all’aumento dei redditi disponibili nel nucleo familiare diminuisce progressivamente la percentuale del reddito familiare da destinare ai figli.