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L’assegnazione della casa coniugale e la sua incidenza sull’assegno per i figli.

Come si è detto, ReMida Famiglia ha messo a punto un sistema di calcolo che permette di attribuire un valore economico convenzionale all’assegnazione della casa coniugale e di decurtarlo nei confronti del coniuge (come se fosse una quota “in natura” del contributo di mantenimento).

Il programma non prevede alcuna decurtazione del contributo per i figli: la legge limita la valutazione economica dell’assegnazione ai rapporti economici “tra i genitori” e assicurare alla prole una casa costituisce obbligo prioritario e comune che si affianca al mantenimento ordinario.

Qualora si volesse tenere conto del valore dell’assegnazione anche con riferimento al mantenimento dei figli (soprattutto per l’ipotesi in cui il genitore non assegnatario sia esclusivo titolare di diritti della casa coniugale) è comunque possibile impostare la soluzione in modo molto lineare: basta indicare un importo (impostato dall’utente) e inserirlo (nel settore dei redditi) come onere detraibile nel calcolo dei redditi del coniuge a cui viene sottratto il godimento della casa coniugale.

Tale onere va a diminuire il reddito disponibile del genitore obbligato e si riverbera quindi anche sulla misura del contributo da questi dovuto per il mantenimento dei figli.