ReMida Famiglia calcola l’assegno di mantenimento (e divorzile) del coniuge utilizzando la nozione di “reddito familiare”, inteso come sommatoria dei redditi di ciascuno dei due e struttura l’assegno come riequilibrio dell’eventuale sproporzione tra le rispettive posizioni economiche.
Un punto di riferimento finora è stato rappresentato da Cass. 488/14 secondo cui "Il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio può essere correttamente desunto dalle potenzialità economiche dei coniugi, ossia dall'ammontare complessivo dei loro redditi e dalle disponibilità patrimoniali".
ReMida Famiglia opera in maniera duttile e senza vincoli di metodo utilizzando in maniera intensa le equazioni aritmetiche. Le recenti modificazioni giurisprudenziali in tema di assegno divorzile (Cass. 11505 del 2017) hanno comportato una differenziazione dei punti i riferimento dello squilibrio.
Determinati i singoli redditi dei due coniugi si ricava la rispettiva proporzione monetaria rispetto al totale dei redditi che costituivano il "reddito familiare" in regime di convivenza. Infatti il "tenore di vita" previsto dalla norma (art. 156 cod. civ.), per evidenti presunzioni, è pur sempre ricollegabile al reddito complessivo di cui godeva il nucleo familiare in regime di convivenza. Correttamente la Cassazione distingue il tenore di vita dello stile di vita, dando rilevanza al primo per la corretta determinazione dell’assegno di mantenimento.
La proporzione costituisce un elemento oggettivo fondamentale per stabilire l'eventuale integrazione a favore del coniuge che ha redditi minori e che risulti economicamente penalizzato dalla separazione o dal divorzio.
Sulla base di un'analisi effettuata su un significativo campione di separazioni consensuali omologate dai Tribunali del Nord (che ha portato alla realizzazione di tabelle delle famiglia) il sistema informatico esperto ReMida Famiglia suggerisce che il coniuge con minori redditi debba ricevere dall’altro coniuge un’integrazione necessaria a raggiungere una certa percentuale minima del “reddito familiare” complessivo.
La determinazione di tale percentuale condiziona quindi sia il riconoscimento (l’an) sia la misura (il quantum) dell’assegno integrativo.
ReMida Famiglia propone una serie di tabelle predisposte che costituiscono solo un “suggerimento” della percentuale da applicare.
La tabella di default (collaudata con ampie rilevazioni e con riferimento a valori medi effettivamente praticati) si basa sulle rilevazioni statistiche delle decisioni ricavate da un’analisi statistica su grandi quantità di dati ricavati dalle separazioni consensuali e che hanno ottenuto l’omologa da parte di tribunali del Nord Italia (Tabella coniuge Lombardia)
Altre tabelle locali sono in fase di rilevazione statistica ponderata e potranno portare in un prossimo futuro alla realizzazione di specifiche tabelle per ciascuno dei Tribunali che riterranno di adottarle (Tabella coniuge ReMida Test).
Altre tabelle possono essere realizzate anche in maniera personalizzata dagli utenti.